The Economist
(34,72% del capitale emesso, 20% dei diritti di voto)
Di seguito sono esposti gli ultimi dati disponibili che coincidono con il primo semestre dell’esercizio 2015/2016 di The Economist Group (corrispondente al periodo 1° marzo - 30 settembre 2015).
I Semestre | |||
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£ milioni | 2015/2016 | 2014/2015 | Variazioni |
Ricavi operativi | 160,0 | 148,7 | 11,3 |
Costi operativi | (132,4) | (122,9) | (9,5) |
Risultato operativo | 27,6 | 25,8 | 1,8 |
Risultato netto | 19,4 | 17,7 | 1,7 |
Saldi al | |||
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£ milioni | 30.09.2015 | 30.09.2014 | Variazioni |
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | (22,1) | (21,4) | (0,7) |
Indebitamento finanziario netto | (47,7) | (37,9) | (9,8) |
Per una corretta interpretazione dei dati si ricorda che l’esercizio sociale di The Economist Group non coincide con l’anno solare, ma copre il periodo 1° aprile - 31 marzo.
Nel primo semestre 2015 i ricavi netti sono aumentati dell’8% (£11,3 milioni) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. L’incremento è dovuto per £8,1 milioni dall’effetto del rafforzamento del dollaro sulla sterlina rispetto all’analogo periodo del 2014 e per £4 milioni dall’anticipazione al mese di settembre del timing della conferenza EuroFinance, influenzando positivamente i risultati del semestre (la stessa nel 2014 si era tenuta in ottobre). Escludendo i due effetti positivi i ricavi netti presentano un lieve calo.
Il risultato operativo del primo semestre è aumentato del 7% (£1,8 milioni) ed ha beneficiato anch’esso del rafforzamento del dollaro e dell’anticipazione della conferenza EuroFinance. L'utile del periodo è cresciuto del 9% (£1.7 milioni) grazie anche alla riduzione dell’ aliquota fiscale effettiva.
L’indebitamento netto aumenta di £9,8 milioni per effetto di nuove acquisizioni e di investimenti per lo sviluppo di contenuti digitali, dei minori flussi di cassa operativi in entrata e del pagamento di dividendi più elevati.
L’analisi dei ricavi netti per settore è la seguente:
I Semestre | |||
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£ milioni | 2015/2016 | 2014/2015 | Variazioni |
The Economist Businesses | 109,7 | 102,6 | 7,1 |
The Economist Intelligence Unit | 24,5 | 22,9 | 1,6 |
CQ Roll Call | 23,8 | 21,3 | 2,5 |
Other businesses | 2,0 | 1,9 | 0,1 |
Ricavi netti | 160,0 | 148,7 | 11,3 |
Il settore The Economist Businesses registra un incremento dei ricavi derivanti da copie vendute del 4%, dei ricavi da pubblicità digitale del 10% e dei ricavi da “content solution” del 17%, compensato dalla diminuzione dei ricavi da pubblicità su prodotti cartacei del 18% e dei ricavi dell’agenzia di comunicazione integrata TVC del 29%, a seguito delle riduzioni di spese effettuate da clienti di grandi dimensioni.
Entrambi I settori The Economist Intelligence Unit e CQ Roll Call registrano un incremento dei ricavi pari al 2% (il primo a cambi costanti).
L’analisi del risultato operativo per settore è la seguente:
I Semestre | |||
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£ milioni | 2015/2016 | 2014/2015 | Variazioni |
The Economist Businesses | 12,1 | 12,9 | (0,8) |
The Economist Intelligence Unit | 6,7 | 5,6 | 1,1 |
CQ Roll Call | 6,4 | 5,2 | 1,2 |
Other businesses | 2,4 | 2,1 | 0,3 |
Risultato operativo | 27,6 | 25,8 | 1,8 |
Il risultato operativo dei diversi settori ha anche beneficiato dell’effetto del rafforzamento del dollaro sulla sterlina e, con riferimento a The Economist Businesses, anche dell’anticipazione della conferenza EuroFinance.
Il continuo calo dei ricavi da pubblicità su prodotti cartacei ad alto margine ha continuato ad influenzare la redditività del Gruppo. Inoltre tale redditività anche se parzialmente compensata dalla forte crescita della pubblicità digitale risulta penalizzata dall’incremento dei costi di distribuzione. Infine si segnala un incremento dei costi di distribuzione nel settore digitale e dei team editoriali.
Fatti di rilievo del primo semestre 2015
Nel primo semestre 2015 The Economist Group ha investito nell'innovazione e nel miglioramento dell'efficienza operativa. Le visite al sito web Economist.com sono cresciute di circa il 15% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; l’applicazione in lingua straniera Global Business Review è stata scaricata 328.000 volte dal suo lancio avvenuto nel mese di aprile; Espresso è stato scaricato quasi un milione di volte. La diffusione di The Economist si è mantenuta costante a 1,6 milioni di copie; quattro abbonati su dieci acquistano il pacchetto “print and digital” che viene venduto a un prezzo premium. The Economist continua ad aumentare il numero di abbonamenti a prezzo pieno, riducendo così il numero delle copie scontate, con un aumento dei ricavi per copia di circa l'8% in termini assoluti. Altrettanto significativa è stata la riduzione del costo di acquisizione di nuovi abbonati dell’11%. The Economist Intelligence Unit ha completato nel mese di luglio 2015 l'acquisizione di Canback & Co, una società di consulenza e analisi previsionale che offre assistenza alle imprese che mirano a rivolgersi ai consumatori.
Eventi successivi al primo semestre 2015
Il 23 marzo 2016 si è conclusa l’operazione di buy back delle residue 2.550.000 azioni proprie di The Economist Group; le precedenti 2.490.000 azioni erano state riacquistate nel mese di ottobre 2015. La Società ha finanziato l’operazione in parte con la stipula, in data 16 ottobre 2015, di nuovi “term loan agreement” con scadenza a 5 anni e in parte con la cessione dell’immobile di sua proprietà situato nel centro di Londra “The Economist Complex”, il cui accordo è stato siglato il 12 febbraio 2016.
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